Rassegna legislativa
 
 
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REGIONALE (Marche)

POLITICHE SOCIALI

DGR n. 1166 del 16 ottobre 2006, Approvazione del piano di lavoro per la stesura del nuovo Piano Sociale Regionale (BUR n. 104 del 27.10.2006)
La delibera contiene indicazioni per la stesura del nuovo piano sociale regionale, definendo gli strumenti per la realizzazione di un piano di lavoro, che intende essere un percorso fortemente concertativo con i livelli tecnici interni e con le parti sociali (tenendo conto delle strade già avviate e dei differenti risultati raggiunti nei diversi settori). Il piano di lavoro prevede la costituzione e la formalizzazione di gruppi di lavoro formati da tecnici (funzionari e dirigenti interni, consulenti dell’ARS, coordinatori d’ambito), articolati in due principali e generali aree di lavoro: area assetto istituzionale e area assetto operativo. All’interno dell’area di lavoro assetto istituzionale sono previsti tre macro – gruppi di lavoro: processo di rafforzamento dell’ambito territoriale (ruolo dei comitati dei sindaci, il nuovo ruolo del coordinatore d’Ambito, la gestione associata dei servizi, strumenti di programmazione e di pianificazione, strumenti di gestione delle risorse e di spesa, sistema informativi gestionali degli ATS) integrazione sociale e sanitaria, esternalizzazioni dei servizi. Nell’area assetto operativo vengono individuati alcuni nodi tematici che dovranno essere affrontati da tutti i gruppi di lavoro: accesso, valutazione e presa in carico dei servizi, sistema tariffario sociosanitario e criteri di compartecipazione alla spesa, riordino delle figure sociali professionali.
DGR n. 1082 del 2 ottobre 2006, Legge regionale 13.11.2001, n. 27: "Contributi ai Comuni per l'elaborazione e l'adozione del piano territoriale degli orari e per la costituzione, la promozione e il sostegno delle banche dei tempi". Criteri per la formazione delle graduatorie e per l'assegnazione dei fondi. Bilancio 2006, capitolo 53007117, Euro 42.582,03 (BUR n. 100 del 13.10.2006)
Il provvedimento definisce i criteri per la formazione delle graduatorie e per l’assegnazione dei contributi ai Comuni per la costituzione, la promozione e il sostegno alle banche dei tempi, e la realizzazione di interventi per il coordinamento dei tempi delle città e la promozione dell’uso del tempo per fini di solidarietà sociale”. Nella formazione delle graduatorie viene fissato l’ordine di precedenza ai progetti presentati dagli Ambiti territoriali, con il coinvolgimento dell’insieme di tutti i Comuni (dell’ambito). Un altro criterio riguarda la popolazione e l’estensione territoriale dell’Ambito (rapporto territorio/complessivo/popolazione complessiva: in caso di parità viene data la precedenza all’ambito in cui il numero di abitanti per hmq risulta minore); non sono ammissibili i progetti presentati da comuni singoli o associati la cui popolazione è inferiore a 15.000 abitanti. Il fondo regionale complessivo ammonta a euro 42.582,03: si precisa che il contributo viene assegnato per una percentuale non superiore al 50 % del costo del progetto e comunque per una somma non superiore ad euro 5.164,56 (nel caso in cui il progetto non viene realizzato entro il secondo anno successivo la somma erogata deve essere restituita).
DGR n. 697 del 19 giugno 2006, Legge regionale 24 luglio 2002, n. 11: “Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità.”. Linee guida per lo svolgimento delle attività e degli interventi previsti per l’anno 2006 (BUR n. 68 del 30.06.2006)
La delibera presenta indicazioni per orientare le strutture regionali preposte allo svolgimento degli interventi e delle attività previste per l’anno 2006 del sistema delle politiche di sicurezza e di educazione alla legalità (L.R. 11/2002). Il provvedimento descrive (in allegato) le azioni programmate: attività di ricerca e documentazione (indagine sul fenomeno della vittimizzazione nella regione, 4° compendio statistico relativo alla criminalità organizzata), attività di comunicazione e informazione (implementazione sito web “marchesicure”, organizzazione seminari . . .); conferenza regionale sulla sicurezza per fare il punto sulla gestione delle politiche di sicurezza nella regione e confrontarle con il governo nazionale; rinnovo del protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Interno in materia di sicurezza locale e politiche integrate di sicurezza: realizzazione del Sistema Informativo Comune, programma di aggiornamento professionale congiunto tra le Forze di Polizia e quelle dei Corpi e dei Servizi di Polizia Locale con l’organizzazione di Seminari a livello provinciale e territoriale; sostegno alla progettazione degli interventi degli enti locali, singoli o associati, anche in accordo con i soggetti sociali interessati. Il finanziamento complessivo previsto per il 2006 è pari a 244.148,08 euro.
DGR n. 551 del 15 maggio 2006, Approvazione delle “Linee guida per la riorganizzazione istituzionale degli Ambiti territoriale Sociali” (BUR n. 54 del 26.05.2006)
La delibera contiene le indicazioni per la costruzione di un sistema organico e funzionale di integrazione e rafforzamento degli Ambiti Territoriali Sociali fornendo indicazioni per il passaggio da ambito di coordinamento ad ambito di gestione. Il documento è diviso in cinque parti; la prima riassume le indicazioni significative per la gestione associata dei servizi contenute nelle Linee guida per la predisposizione dei Piani triennali di ambito sociale – obiettivi 2005 – 2006. La seconda parte approfondisce le modalità gestionali dei servizi e l’esercizio della funzione sociale integrata, descrivendo la normativa regionale esistente e gli strumenti indicati dalla Regione per lo sviluppo di una governance delle politiche sociali che garantisca il coinvolgimento di tutti gli attori sociali locali e degli Enti Locali (ruolo dell’Unione dei sindaci, dell’Unione dei Comuni, Azienda Consortile ….) nei processi decisionali. La terza parte propone un modello organizzativo funzionale per l’assetto organizzativo e strutturale per le Comunità Montane che coincidono territorialmente con l’Ambito e con il Distretto sanitario. La quarta parte del documento individua il ruolo delle Province nella programmazione sociale a livello locale, partecipazione alla definizione e attuazione dei Piani di Ambito sociale, soprattutto per la lettura e rilevazione dei bisogni del territorio e dell’analisi dell’offerta assistenziale. La quinta ed ultima parte infine definisce le modalità di selezione del responsabile dell’ufficio/Coordinatore di ambito. In allegato al documento, lo schema di convenzione tra i Comuni dell’ambito sociale per l’esercizio associato della funzione sociale e la gestione associata dei servizi sociali e lo schema di convenzione per l’esercizio associato della funzione sociale e per la gestione dei servizi sociali attinenti al corrispondente ambito sociale tramite delega dai Comuni alla Comunità montana.
DGR n. 572 del 15 maggio 2006, Presa d’atto delle iniziative della Regione Marche attinenti quanto previsto dall’art. 4 dell’intesa Stato Regioni del 23.03.05 (BUR n. 54 del 26.05.2006)
La delibera presenta il documento con il quale la Regione Marche ha definito le iniziative per il raggiungimento di un utilizzo appropriato dell’assistenza ospedaliera e in particolar modo per la riduzione dei ricoveri e dei posti letto per acuti, come previsto negli accordi Stato regioni del 23 marzo 2005. La relazione individua alcune azioni principali da attuare (tenendo in considerazione le criticità del sistema ospedaliero marchigiano evidenziate nel Piano Sanitario Regionale 2003/2006): - definizione di un sistema di reporting (dati sull’attività ospedaliera che fornisce alle diverse aziende informazioni sia sulla produzione delle proprie strutture che sui consumi della propria popolazione) e individuazione delle aree di inappropriatezza; - regolamentazione di alcune particolari tipologie di attività per il miglioramento/potenziamento del day hospital e della lungodegenza, medicina d’urgenza; - adozione e messa a regime di un sistema di controlli sulle prestazioni (valutazione e monitoraggio delle prestazioni sanitarie e salvaguardia della relativa appropriatezza; - piano di riordino ospedaliero, relativamente all’attività per acuti ed alla lungodegenza post-acuzie), sulla base di una proposta formulata dalle Aziende ospedaliere, dalle Zone Territoriali e dall’INRCA; - programmazione dell’attività e riconversione dell’attività delle strutture private; - governo delle mobilità interregionale sia tramite la contestazione della attività inappropriata che con la promozione di accordi con le regioni confinanti; - potenziamento dell’offerta dei servizi territoriali (assistenza domiciliare, attivazione nuove strutture residenziali, specie nell’assistenza agli anziani).
Legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36, Riordino del sistema regionale delle politiche abitative (BUR n. 114 del 19.12.2005)
La delibera regolamenta il riordino del sistema regionale delle politiche abitative, prevedendo l’istituzione di un fondo unico regionale per la programmazione degli interventi pubblici. Le politiche abitative regionali sono disciplinate da piani di previsione triennali che intendono: - incrementare e riqualificare il patrimonio di ERP (Edilizia residenziale pubblica) (attraverso la costruzione di nuovi alloggi e recupero e acquisto di abitazioni da parte dei Comuni) al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo dei ceti sociali meno abbienti (raccordando gli interventi con le politiche sociali e sanitarie e con le politiche per il lavoro, per l’immigrazione, per il diritto allo studio e riservando alloggi da destinare a particolari categorie sociali quali anziani, portatori di handicap, sfrattati, immigrati); - favorire l’accesso alla proprietà della prima abitazione in particolare per le giovani coppie e per le cooperativa; - promuovere forme di sperimentazione di sostenibilità ambientale – con l’introduzione di moderne politiche energetiche e l’uso di tecniche di approvvigionamento energetico e di bioedilizia, a concorrere al recupero del patrimonio edilizio nei centri storici dei Comuni; - sostenere il reddito per le famiglie che pagano canoni di affitto troppo elevati. Il provvedimento stabilisce inoltre che gli Istituti autonomi per le case popolari assumono la denominazione di Enti regionali per l’abitazione pubblica (ERAP) e svolgono funzioni di coordinamento nella realizzazione e gestione degli alloggi pubblici.

POLITICHE SOCIALI

Legge regionale 16 dicembre 2005, n. 35, Riordino o soppressione di Enti e Agenzie operanti in materia di competenza regionale (BUR n. 114 del 19.12.05)
La legge definisce le norme per il riordino dell’Agenzia regionale sanitaria (ARS) e per la soppressione dell’Agenzia regionale Marche lavoro (ARMAL) e dell’Azienda di promozione turistica regionale (APTR). In riferimento al riordino dell’Ars è prevista la costituzione in via sperimentale di un’Agenzia sanitaria interregionale, con una gestione congiunta tra Agenzie sanitarie regionali. In seguito alla soppressione dell’ARMAL le funzioni di competenza dell’ente vengono esercitate dalla Regione mediante il servizio regionale competente in materia di formazione e lavoro, mentre le funzioni dell’APTR vengono esercitate dal servizio regionale competente in materia di turismo (comprese le funzioni inerenti i punti di informazione e accoglienza turistica).

POLITICHE SOCIALI

DGR n. 1472 del 28 novembre 2005, Criteri di riparto ai Comuni dei fondi statali e regionali per gli interventi sociali e individuazione di somme per la copertura finanziaria di specifici interventi – Bilancio 2005 – Cap. 53007102 (euro 865.884,10) e 53007103 (euro 13.856.666,00) per complessivi euro 14.724.550,10 (BUR n. 113 del 19.12.05)
La delibera stabilisce i criteri per il riparto, l’impegno e la liquidazione della quota complessiva pari a € 14.724.550,10 delle risorse statali da trasferire ai Comuni della regione, quale Fondo per le Politiche Sociali per l’anno 2005. Queste le somme individuate per i singoli interventi: - 2.000.000,00 euro per la copertura della spesa per i coordinatori d’ambito, per gli staff e per gli uffici di promozione sociale (UPS); - 298.526,82 euro per le competenze e le attività del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, - 120.000,00 euro ad integrazione delle somme per “Contributo ai Comuni per intervento di assistenza economica penitenziaria e post penitenziaria”; -516.457,00 euro da ripartire in quote proporzionali alla spesa sostenuta dai comuni per il pagamento delle rette dei gravi psico – sensoriali ricoverati in Istituti educativo - assistenziali; - 200.000,00 euro per il progetto Vita indipendente; - 300.000,00 euro per il corso di specializzazione per operatori dedicati alle persone autistiche (come previsto dal progetto “L’autismo nelle Marche: verso un progetto di vita”); - 100.000,00 per l’integrazione delle risorse per lo svolgimento delle attività e per gli interventi in materia di assistenza sociale.
DGR n. 1352 del 7 novembre 2005, Legge regionale 04 ottobre 2005, n. 24: “Assestamento del bilancio 2005” art.7: “autorizzazione e finalizzazioni di spesa”, jj – Criteri di riparto per assistenza domiciliare anziani e per il disagio sociale nella scuola pubblica dell’obbligo. Bilancio 2005. Capitolo 5.30.07.142, € 1.164.648,79 e Capitolo 5.30.07.143; € 302.000,00 (BUR n. 103 del 22.11.05)
Con questo provvedimento la Regione stabilisce lo stanziamento della somma complessiva di € 1.164.648,79 per contributo ai comuni per assistenza domiciliare anziani; una parte della somma – pari a euro 764.648,79 va ripartita tra tutti i comuni della regione (il 20 % da ripartire in riferimento al territorio e l’80 % con riferimento alla popolazione di età superiore ai 65 anni), mentre un’altra parte, pari a € 400.000,00 va ripartita solo tra i comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti (da dividere in tre quote percentuali: il 70 % con riferimento alla popolazione anziana dai 65 anni in su, la quota del 30 % con riferimento alla popolazione anziana dai 75 anni ricompresi in su). La stessa delibera prevede lo stanziamento di € 302.000,00 da ripartire tra i Comuni della regione con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti (facendo riferimento alla fascia di età fra i 5 e i 18 anni inclusi) per la realizzazione di interventi volti a combattere il disagio nella scuola pubblica dell’obbligo, precisando che gli Ambiti socio assistenziali devono utilizzare le somme assegnate per garantire la migliore attuazione delle prestazioni già in atto (incentivando l’utilizzazione associata delle risorse già assegnate). Si precisa che gli interventi devono essere conclusi entro il 31.12.2006 e che il territorio di attuazione degli interventi è quello dell’Ambito.
D.G.R. n. 890 del 18 luglio 2005, L.R. 20 novembre 2005 n. 63 “Provvedimenti a favore delle scuole marchigiane e della società civile per contribuire allo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica ed alla lotta contro la criminalità organizzata e i poteri occulti” art. 3 – Criteri ed indirizzi per la presentazione di progetti da parte delle scuole. Anno scolastico 2005 – 2006 – Cap. 52907103 Euro 50.000,00 (BUR n. 69 del 02.08.2005)
Il provvedimento stabilisce i principi e le linee generali per la presentazione da parte delle Istituzioni Scolastiche marchigiane dei progetti volti a favorire lo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica – educazione al rispetto dei diritti e dei dovere della persona, conoscenza della vita istituzionale nei suoi aspetti - , la lotta contro la criminalità organizzata, la mafia ed i poteri occulti – con particolare attenzione agli aspetti di microcriminalità organizzata esistente nella scuola -, educazione alla legalità, conoscenza dei principi istituzionali di democrazia, solidarietà e convivenza civile. Sono ammessi a finanziamento i progetti presentati dalle Istituzioni scolastiche statali e paritarie operanti sul territorio regionale; le domande devono essere presentate entro il 15 ottobre 2005 alla Regione Marche. Si precisa che il finanziamento complessivo è di euro 50.000,00 e che la Regione interviene con un contributo massimo (non superiore a 1.000,00 euro) del 70 % delle spese.

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