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Raccolta delle principali normative nazionali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
e delle principali normative della regione Marche pubblicate nel Bollettino Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
Tipo
  Nazionale: - Regionale (MARCHE):
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REGIONALE (Marche)

Atti della Regione, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Relazione esplicativa programmativa relativa per l’anno 2006, (BUR n. 64 del 21.06.2006)
La relazione, che si propone come documento consuntivo (sintesi dell’attività svolta nel 2005) e programmatico (organizzazione degli interventi per il 2006), descrive il percorso organizzativo e legislativo dell’Ufficio del garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, evidenziando il ruolo svolto come organo di garanzia, mediazione e azione stragiudiziale (istituito con la l.r. 18/2002). Si ribadisce che obiettivo principale di tale organo – indipendente ed autonomo – consiste nel monitorare, promuovere e proteggere i diritti del fanciullo, per realizzare, in collaborazione con gli enti e le istituzioni che si occupano di minori, un’adeguata cultura dell’infanzia, a tutti i livelli e garantire rispetto e dignità alla condizione minorile. La relazione descrive l’organizzazione dell’Ufficio e le attività e gli interventi svolti nel 2005 (- attività di ascolto e accoglienza segnalazioni in merito a violazioni dei diritti dei minori e sollecitazioni alle amministrazioni competenti per l’adozione di interventi adeguati; monitoraggio stampa: produzione quotidiana di una rassegna stampa sui temi legati all’infanzia e all’adolescenza per capire in che modo il pianeta infanzia viene rappresentato, vigilanza sui mass-media: vigilanza sulla stampa locale, sulle trasmissioni televisive o radiofoniche per segnalare eventuali trasgressioni ai danni dei Minori). Nella parte programmatica il documento analizza i Progetti che l’Ufficio si propone di realizzare nel 2006, indirizzati alla costruzione di un impegno sinergico (a livello sociale, politico e giudiziale) per garantire il diritto di cittadinanza per ogni minore. Questi alcuni progetti/corsi di formazione: progetto tutori e progetto curatori (corsi per la preparazione e l’aggiornamento sulle problematiche minorili e sui diritti dei minori), progetto Internet e minori (azione di sensibilizzazione presso le scuole, elaborazione di un sistema di filtraggio, corsi di formazione rivolti a tecnici informativi di supporto ai docenti presso le scuole), giornata per l’infanzia 2006, corso di mediazione familiare.
DGR n. 705 del 19 giugno 2006, LR 05.11.1988, art. 50 e L.R. 10.08.1998, n. 30: Criteri di riparto ai Comuni dei fondi per le politiche sociali e per gli interventi rivolti alle famiglie, Bilancio 2006. Capitoli 5.30.07.102 per € 1.277.456,05 per complessivi € 9.426.288,21 (BUR n. 68 del 30.06.2006)
Il provvedimento definisce i criteri di ripartizione del finanziamento riguardante i contributi agli enti locali nelle spese per l’erogazione dei servizi socio assistenziali rivolti alle famiglie: politiche abitative, politiche di sostegno alla natalità, lavori di cura e interventi sociali di assistenza domiciliare per malati oncologici; le prestazioni possono essere effettuati sia dai Comuni in forma singola che dai Comuni in forma associata, sia dai Comuni dell’Ambito socio assistenziale in modo unitario. Il finanziamento complessivo previsto per il 2006, pari a 9.426.288,21 euro viene così ripartito: - il 10 % della somma complessiva (127.745,61 euro) fra i Comuni che formano le Comunità Montane, - il 5 % (63.872,80 euro) comunale i residenti dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.001 abitanti, la quota rimanente (1.085.837,64 euro) è ripartita per il 75 % con riferimento alla Popolazione presente nei singoli Comuni alla data del 01/01/2005, il 25 % con riferimento al territorio.
DGR n. 704 del 19 giugno 2006, Approvazione del “Modello di convenzione per residenze protette o nuclei di assistenza protetta in case di riposo e dei criteri tariffari in RSA – Modifiche agli allegati A, B, e C della DGRM n. 323 del 3/3/2005” (BUR n. 68 del 30.06.2006)
Con questa delibera viene approvata la convenzione tra ASUR e residenze protette o nuclei di residenza protetta in case di riposo (adattato anche per il convenzionamento dell’ASUR con RSA private e con le Case di Riposo per le prestazioni ADI). La convenzione disciplina il rapporto tra la struttura e la Zona Territoriale in merito a all’accoglienza residenziale degli anziani non autosufficienti e di persone affette da demenza. Tra gli aspetti definiti dalla convenzione segnaliamo: modalità di accesso alla Residenza Protetta, criteri per l’ammissione dei pazienti, modello organizzativo, responsabili delle attività, pianificazione delle attività, ruolo del medico di medicina generale, registrazione delle attività, carta dei servizi, modalità di accesso dei familiari e delle associazioni di volontariato, standard assistenziali, tariffa giornaliera, retta giornaliera, conservazione del posto, controlli e verifiche, valutazione periodiche dell’attività assistenziale, aggiornamento e formazione del personale, validità dell’accordo. Il provvedimento approva inoltre i criteri tariffari (che vanno a sostituire l’allegato B della DGRM 323/2005), stabilendo per le RSA: il valore medio della compartecipazione alberghiera (pari a 33 €) e i criteri di esenzione dalla compartecipazione alberghiera (i primi 60 giorni di permanenza sono esenti dalla compartecipazione) e per le residenze protette: la componente a carico SSR e la componente a carico dell’utente (valore medio regionale di riferimento è pari a € 33). Viene inoltre approvata l’applicazione del protocollo d’intesa della Giunta regionale con le Organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e relative federazioni dei pensionati sulla non autosufficienza, con la definizione di alcune priorità d’azione.
DGR n. 697 del 19 giugno 2006, Legge regionale 24 luglio 2002, n. 11: “Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità.”. Linee guida per lo svolgimento delle attività e degli interventi previsti per l’anno 2006 (BUR n. 68 del 30.06.2006)
La delibera presenta indicazioni per orientare le strutture regionali preposte allo svolgimento degli interventi e delle attività previste per l’anno 2006 del sistema delle politiche di sicurezza e di educazione alla legalità (L.R. 11/2002). Il provvedimento descrive (in allegato) le azioni programmate: attività di ricerca e documentazione (indagine sul fenomeno della vittimizzazione nella regione, 4° compendio statistico relativo alla criminalità organizzata), attività di comunicazione e informazione (implementazione sito web “marchesicure”, organizzazione seminari . . .); conferenza regionale sulla sicurezza per fare il punto sulla gestione delle politiche di sicurezza nella regione e confrontarle con il governo nazionale; rinnovo del protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Interno in materia di sicurezza locale e politiche integrate di sicurezza: realizzazione del Sistema Informativo Comune, programma di aggiornamento professionale congiunto tra le Forze di Polizia e quelle dei Corpi e dei Servizi di Polizia Locale con l’organizzazione di Seminari a livello provinciale e territoriale; sostegno alla progettazione degli interventi degli enti locali, singoli o associati, anche in accordo con i soggetti sociali interessati. Il finanziamento complessivo previsto per il 2006 è pari a 244.148,08 euro.
DGR n. 877 del 24 luglio 2006, Indirizzi per il riordino della Agenzia regionale sanitaria (ARS). L.R. 35/2005 (BUR n. 82 del 10.08.2006)
La delibera definisce le linee guida per il riordino dell’Agenzia regionale sanitaria (ARS) relativamente alla determinazione del budget annuale; alla dotazione organica (definizione dei piani di assunzione, assegnazione del personale); al piano strategico dell’ARS; bilancio e programma annuale di attività; agli incarichi a personale esterno, alle collaborazioni coordinate e continuative e assunzione personale a tempo determinato; agli incarichi specifici all’ARS; alle disposizioni della Giunta per le funzioni svolte a favore di soggetti terzi. Tali indirizzi interpretativi e applicativi predispongono l’attuazione delle norme definite nella legge regionale n. 35 del 16.12.2005, al fine di coordinarle le stesse con le disposizioni delle leggi regionali n. 26 del 17.07.1996 e n. 13 del 18.05.2006.
DGR n. 656 del 05 giugno 2006, Deliberazione Amministrativa n. 306/2000:Criteri di cofinanziamento dei Piani territoriali d’Ambito finalizzati alla “integrazione scolastica, prevenzione del disagio e della promozione dell’agio dei giovani” nella Regione Marche per l’anno 2006. Cap. 53007128 UPB 5.30.7 Euro 303.400,00 (BUR n. 62 del 19.06.2006)
Con questa delibera la Regione Marche ha approvato le linee di indirizzo ed i criteri di riparto per l'anno 2006, a valere per le attività da realizzarsi per l'anno scolastico 2006/2007 per promuovere e sostenere finanziariamente i piani territoriali d'ambito, nella gestione di interventi finalizzati alla rimozione degli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che limitano la partecipazione dei giovani al sistema scolastico, nonché ad azioni preventive del disagio, con particolare riferimento all'uso di sostanze psicotrope e alle dipendenze patologiche, ed azioni di promozione dell'agio delle giovani generazioni. Il provvedimento precisa che il finanziamento si rivolge ad interventi realizzati dai Comuni, in forma associata in Ambito Territoriale (in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche, le Province, le organizzazioni socio-sanitarie, sociali, culturali, economiche e del terzo settore presenti sul proprio territorio e le famiglie) volti a favorire il diritto allo studio nella scuola primaria (ex elementare) e nella scuola secondaria di primo grado (ex media inferiore). La scadenza per la presentazione dei Piani Territoriali d'Ambito finalizzati alla "integrazione scolastica, prevenzione del disagio e promozione dell'agio dei giovani", da indirizzare a: Regione Marche - P.F. Istruzione, Diritto allo Studio e Rendicontazioni - Via Tiziano n. 44 - 60125 Ancona è fissata alla data del 31 ottobre 2006 (per i Piani inviati per posta fa fede la data del timbro postale di partenza). La modulistica che gli Enti Locali capofila d'Ambito, per la presentazione del proprio Piano Territoriale debbono utilizzare è allegata alla delibera). Si precisa inoltre che le attività dovranno concludersi entro il 30 settembre 2007 e che gli Enti Locali capofila d'Ambito, devono presentare la rendicontazione dei finanziamenti erogati dalla Regione e della presentazione della relazione finale (attestante gli obiettivi generali e specifici raggiunti, il grado di soddisfazione raccolto, il numero degli utenti coinvolti e l'ammontare della spesa sostenuta per la realizzazione dell'iniziativa progettata) entro il 30 novembre 2007. La delibera stabilisce infine i criteri di riparto del finanziamento complessivo che ammonta a euro 303.400,00 : - il 40% dello stanziamento complessivo, è ripartito tra i 24 Ambiti Territoriali in uguale misura e verrà assegnato entro il 31.12.2006; - il 60% dello stanziamento complessivo, è ripartito tra i 24 Ambiti Territoriali in rapporto alla popolazione studentesca della fascia di età compresa tra i 6-14 anni residente in ciascun ambito e verrà erogato entro il 30 aprile 2007.
DGR n. 551 del 15 maggio 2006, Approvazione delle “Linee guida per la riorganizzazione istituzionale degli Ambiti territoriale Sociali” (BUR n. 54 del 26.05.2006)
La delibera contiene le indicazioni per la costruzione di un sistema organico e funzionale di integrazione e rafforzamento degli Ambiti Territoriali Sociali fornendo indicazioni per il passaggio da ambito di coordinamento ad ambito di gestione. Il documento è diviso in cinque parti; la prima riassume le indicazioni significative per la gestione associata dei servizi contenute nelle Linee guida per la predisposizione dei Piani triennali di ambito sociale – obiettivi 2005 – 2006. La seconda parte approfondisce le modalità gestionali dei servizi e l’esercizio della funzione sociale integrata, descrivendo la normativa regionale esistente e gli strumenti indicati dalla Regione per lo sviluppo di una governance delle politiche sociali che garantisca il coinvolgimento di tutti gli attori sociali locali e degli Enti Locali (ruolo dell’Unione dei sindaci, dell’Unione dei Comuni, Azienda Consortile ….) nei processi decisionali. La terza parte propone un modello organizzativo funzionale per l’assetto organizzativo e strutturale per le Comunità Montane che coincidono territorialmente con l’Ambito e con il Distretto sanitario. La quarta parte del documento individua il ruolo delle Province nella programmazione sociale a livello locale, partecipazione alla definizione e attuazione dei Piani di Ambito sociale, soprattutto per la lettura e rilevazione dei bisogni del territorio e dell’analisi dell’offerta assistenziale. La quinta ed ultima parte infine definisce le modalità di selezione del responsabile dell’ufficio/Coordinatore di ambito. In allegato al documento, lo schema di convenzione tra i Comuni dell’ambito sociale per l’esercizio associato della funzione sociale e la gestione associata dei servizi sociali e lo schema di convenzione per l’esercizio associato della funzione sociale e per la gestione dei servizi sociali attinenti al corrispondente ambito sociale tramite delega dai Comuni alla Comunità montana.
DGR n. 572 del 15 maggio 2006, Presa d’atto delle iniziative della Regione Marche attinenti quanto previsto dall’art. 4 dell’intesa Stato Regioni del 23.03.05 (BUR n. 54 del 26.05.2006)
La delibera presenta il documento con il quale la Regione Marche ha definito le iniziative per il raggiungimento di un utilizzo appropriato dell’assistenza ospedaliera e in particolar modo per la riduzione dei ricoveri e dei posti letto per acuti, come previsto negli accordi Stato regioni del 23 marzo 2005. La relazione individua alcune azioni principali da attuare (tenendo in considerazione le criticità del sistema ospedaliero marchigiano evidenziate nel Piano Sanitario Regionale 2003/2006): - definizione di un sistema di reporting (dati sull’attività ospedaliera che fornisce alle diverse aziende informazioni sia sulla produzione delle proprie strutture che sui consumi della propria popolazione) e individuazione delle aree di inappropriatezza; - regolamentazione di alcune particolari tipologie di attività per il miglioramento/potenziamento del day hospital e della lungodegenza, medicina d’urgenza; - adozione e messa a regime di un sistema di controlli sulle prestazioni (valutazione e monitoraggio delle prestazioni sanitarie e salvaguardia della relativa appropriatezza; - piano di riordino ospedaliero, relativamente all’attività per acuti ed alla lungodegenza post-acuzie), sulla base di una proposta formulata dalle Aziende ospedaliere, dalle Zone Territoriali e dall’INRCA; - programmazione dell’attività e riconversione dell’attività delle strutture private; - governo delle mobilità interregionale sia tramite la contestazione della attività inappropriata che con la promozione di accordi con le regioni confinanti; - potenziamento dell’offerta dei servizi territoriali (assistenza domiciliare, attivazione nuove strutture residenziali, specie nell’assistenza agli anziani).
DGR n. 571 del 15 maggio 2006, Approvazione delle linee di intervento per la prevenzione, tutela e sorveglianza attiva delle persone anziani fragili durante l’emergenza climatica Helios anno 2006 (BUR n. 54 del 26.05.2006)
Il provvedimento presenta le indicazioni per la realizzazione del progetto Helios per la prevenzione, tutela e sorveglianza attiva delle persone anziani fragili durante l’emergenza climatica estiva, con durata 1 luglio – 31 agosto 2006. Tale sistema di prevenzione è stato attivato a partire dal 2004, per contrastare gli effetti drammatici (aumento della mortalità) di eventuali ondate di calore sulla popolazione anziana. Si precisa che l’attuazione del progetto è di competenza dell’ASUR, e la pianificazione degli interventi spetta ai Distretti e agli Ambiti sociali inseriti nella Programmazione delle Attività Distrettuali (PAD), nella sezione relativa ai progetti di integrazione socio-sanitaria. Questi i principali interventi previsti dalle linee guida: - Identificazione dei soggetti fragili a rischio negli ambiti distrettuali per costruire una prima mappa delle esigenze sulla base di criteri di fragilità e rischio: età molto avanzata (uguale o superiore a 85 anni, ultrasettantacinquenni in condizione di solitudine, dimissione da un ricovero ospedaliero recente (30 giorni) (anziani con età superiore a 75 anni che vivono da soli dimessi dagli ospedali nei trenta giorni precedenti il 1 luglio, anziani con età superiore a 85 anni che vivono da soli . . .); - interventi di promozione e sostegno agli “anziani a rischio calura” (visita a domicilio, telespesa, telesoccorso. . .)attivazione di un numero verde regionale; - attivazione counselling telefonico; - informazione biometereologica e bioclimatica. Viene inoltre proposta una griglia per l’autovalutazione delle strutture residenziali per il monitoraggio delle condizioni microclimatiche e l’individuazione (da parte degli operatori, volontari, familiari) dei fattori di rischio. Il finanziamento complessivo per l’anno 2006 ammonta a 30.000,00 euro.
DGR n. 568 del 15 maggio 2006, Linee guida per la gestione delle liste di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali (BUR n. 54 del 20.05.2006)
Il provvedimento definisce alcune indicazioni per una gestione efficiente delle liste di attesa sia per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, sia di ricovero; in primo luogo, si precisa che è necessario rilevare il tempo di attesa solo sulle prime visite e sui primi accertamenti, (individuando quelle prestazioni che non vanno inserite nella lista in quanto previste all’interno della continuità diagnostico – terapeutica: controlli specialistici, prestazioni e/o accertamenti diagnostici successivi alla prima visita e necessari per la conclusione diagnostica o terapeutica, prestazioni previste dal programma regionale di screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colon). A tal fine quindi è obbligatorio che le Aziende Ospedaliere, le Zone Territoriali, l’INRCA e le strutture private accreditate predispongano agende differenziate per le prima visite e per i controlli, mutuando la definizione di controllo dal nomenclatore tariffario. Le linee guida affrontano queste tematiche principali: regolamentazione delle liste di attesa (chiusura delle agende di attività, gestione delle agende CUP e delle agende a gestione diretta, pulizia periodica delle agende e over – booking; definizione dei tempi massimi di attesa, registro delle prenotazioni - strumento di vigilanza e controllo per il monitoraggio dei tempi di attesa; campagne di informazione/comunicazione ai cittadini (sulla base dei dati estrapolati dai registri); qualificazione e selezione della domanda e gestione delle richieste secondo criteri di priorità; governo delle liste di attesa (razionalizzazione della domanda e dell’offerta); sistema informativo per l’attività specialistica ambulatoriale (dati relativi ella prenotazione e alle prestazioni erogate, referto specialistico); caratteristiche generali del Sistema Unificato di Prenotazione del Servizio Sanitario Regionale (CUP).

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