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Raccolta delle principali normative nazionali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
e delle principali normative della regione Marche pubblicate nel Bollettino Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
Tipo
  Nazionale: - Regionale (MARCHE):
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REGIONALE (Marche)

Legge regionale n. 14 del 17 giugno 2008, Norme per l'edilizia sostenibile (BUR n. 14 del 17.06.2008)
Il provvedimento definisce alcune tecniche e modalità costruttive di edilizie, al fine di promuovere e incentivare la sostenibilità energetico – ambientale nella realizzazione delle opere edilizie pubbliche e private, nel rispetto dei vincoli. Come precisato nel documento, gli interventi di edilizia – pubblica e privata – per essere definiti ecologici (o bioetico-compatibili, bioecologici) devono rispondere ai seguenti requisiti: essere progettati e realizzati secondo criteri di compatibilità ambientale e di sviluppo sostenibile; devono avere l’obiettivo di minimizzare i consumi di energia e delle risorse ambientali, favorire l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, contenere gli impatti complessivi sull’ambiente e sul territorio; essere concepiti e realizzati in modo da garantire il benessere e la salute degli occupanti; tutelare l’identità storica dei centri urbani e favorire il mantenimento dei caratteri storici e tipologici legati alla tradizione degli edifici e al loro inserimento nel paesaggio; promuovere e sperimentare sistemi edilizi a costo contenuto; la scelta di materiali da costruzione e dei componenti per l’edilizia (impianti, elementi di rifinitura, arredi fissi e tecnologie costruttive) riciclabili, riciclati, di recupero, di provenienza locale e contengano materie prime rinnovabili e durevoli nel tempo, con ridotti valori di energia e di emissioni di gas serra inglobati, rispettino la salute e il benessere degli abitanti. Questi i principali interventi previsti quindi dalla Regione: - approvazione di un sistema di certificazione energetico-ambientale degli edifici con un insieme di procedure finalizzato a valutare sia il progetto sia l’edificio realizzato, e la modulistica per l’effettuazione dei controlli: il certificato di sostenibilità o una targhetta di efficienza energetica verranno affissi all’esterno dell’edificio definendo i criteri per accedere ai contributi, promuovendo altresì la formazione professionale degli operatori pubblici e privati e la realizzazione di studi e ricerche, concorsi e idee di progettazione; - definizione di un sistema di valutazione della qualità ambientale ed energetica degli interventi di edilizia sostenibile in base a quattro principali parametri di riferimento: la qualità ambientale degli spazi esterni; il risparmio delle risorse naturali; la riduzione dei carichi ambientali; la qualità ambientale degli spazi interni; la qualità della gestione dell’edificio; l’integrazione con il sistema della mobilità pubblica; - concessione di contributi regionali per soggetti pubblici e privati per la realizzazione di edifici sostenibili (in misura proporzionale al livello di sostenibilità raggiunta), per gli enti locali per la promozione di concorsi di progettazione e l’adozione di strumenti cartografici tematici (carta dei rischi ambientali, carta dei fattori climatici, carta del soleggiamento, carta dei regimi delle acque). La legge stabilisce inoltre che i Comuni per favorire gli interventi di edilizia sostenibile possono prevedere altri incentivi quali la riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria del costo di costruzione e la concessione di incrementi delle volumetrie ammissibili o altri tipi di incentivazione.
Legge regionale n. 13 del 10 giugno 2008, Gestione del trasporto sanitario modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 30 ottobre 1998, n. 36 "sistema di emergenza sanitari" (BUR n. 58 del 19.06.2008)
La legge definisce i criteri e le modalità per la gestione del sistema di emergenza sanitaria, vale a dire l’insieme delle funzioni di soccorso, trasporto e comunicazione, organizzate al fine di assicurare l’assistenza sanitaria al verificarsi di emergenze o urgenze, con integrazioni e modifiche alla precedente normativa in materia (LR 36/98). Il documento descrive funzionamento e struttura del sistema di emergenza sanitario che è articolato in: sistema di allarme sanitario, diretto e gestito da quattro Centrali operative territoriali che funzionano 24 ore su 24 e si occupa della direzione e gestione funzionale degli interventi sul territorio e da una Centrale operativa regionale; sistema territoriale di soccorso con funzioni extraospedaliere finalizzate all’accettazione e al trattamento delle emergenze e delle urgenze sanitarie per garantire un intervento di soccorso entro otto minuti dalla chiamata per le aree urbane e venti minuti per le aree extraurbane, avvalendosi delle postazioni territoriali di soccorso (POTES), del personale e dei mezzi del servizio sanitario regionale, della CRI, delle associazioni di volontariato; sistema ospedaliero di emergenza, costituito dal complesso di unità operative e ospedaliere (punti di primo intervento, pronto soccorso ospedaliero, dipartimenti di emergenza-urgenza ed accettazione) funzionalmente differenziate e coordinate per garantire idonea assistenza ospedaliera. Per quanto riguarda il trasporto sanitario – attività di trasporto per infermi con personale di soccorso – il testo stabilisce che è assicurato dalle Aziende sanitarie e dall’IRCA avvalendosi di mezzi di trasporto e personale propri; oppure, quando ciò non è possibile, affidando il servizio (anche per il trasporto di organi e di sangue) a soggetti accreditati, quali le associazioni di volontariato (iscritte negli appositi albi), la Croce Rossa Italiana sulla base di requisiti di autorizzazione e accreditamento precedentemente definiti in bandi di gara e procedure.
DGR n. 66 del 20 maggio 2008, Disciplina unitaria delle attività formative relative al conseguimento della qualifica di “Operatore socio sanitario” (BUR n. 54 del 06.06.2008)
Con questa delibera vengono approvati gli “Standard Formativi” per l’individuazione della figura e del profilo professionale dell’Operatore Socio Sanitario” e vengono definiti gli ordinamenti didattici dei relativi corsi di formazione, come stabilito dalla Conferenza permanente dei Rapporti tra lo Stato e le Regioni (febbraio 2008); la qualifica di operatore socio-sanitario è propedeutica ed obbligatoria per l’acceso alla formazione complementare in assistenza sanitaria. La regolamentazione stabilisce inoltre che le Amministrazioni provinciali possono inserire corsi di formazione sulla base delle esigenze locali (in concertazione con l’Azienda Sanitaria, gli Ambiti territoriali sociali) e che è prevista la costituzione di un banca dati dei progetti e dei corsi formativi (finanziati e autorizzati). In allegato al provvedimento vengono quindi presentati i documenti relativi: - agli standard formativi del percorso formativo per conseguire la qualifica di “operatore socio sanitario” con indicazioni su modalità di istituzione dei corsi, finalità, ordinamento didattico, nomina dei docenti, criteri di ammissione, articolazione die corsi….. Segue l’ordinamento didattico del corso con la descrizione dell’articolazione e della durata dell’attività formativa divisa in modulo base, modulo professionalizzante, tirocinio/stage ed esame finale (per un complessivo di 1010 ore). Infine le linee guida per il riconoscimento dei crediti formativi all’interno del percorso formativo per conseguire la qualifica di operatore socio sanitario.
DGR n. 665 del 20 maggio 2008, Criteri di compartecipazione alle spese tra gli enti e soggetti interessati per la gestione di comunità socio-educative riabilitative per disabili gravi (BUR n. 54 del 06.06.2008)
Il provvedimento definisce i criteri di compartecipazione alla spesa per la gestione di comunità socio –educative - riabilitative tra gli enti e soggetti interessati: il 50 per cento del costo complessivo della struttura viene coperto dal cofinanziamento regionale – con un tetto massimo di 200.000,00 euro; il 25 per cento viene coperto dalle zone territoriali ASUR di appartenenza dei disabili ospiti, sulla base della retta concordata a livello territoriale; il 25 per cento viene coperto dai comuni di residenza dei disabili ospiti, sulla base della retta concordata a livello territoriale, dedotta la compartecipazione degli ospiti, calcolata sul reddito personale. Vengono introdotte alcune precisazioni: nel caso delle strutture convertite da istituti tradizionali in COSER multiple, il contributo regionale complessivo non può superare i 400.000,00 euro; nel caso di strutture che ospitano persone autistiche il cofinanziamento regionale è integrato di un’ulteriore quota annua di 15.000,00 euro ad utente. La delibera stabilisce inoltre che per le spese personali (abbigliamento, cure personali, farmaci non gratuiti) deve rimanere a disposizione dell’utente una cifra non inferiore a 238 euro mensili e che durante i rientri programmati in famiglia, la retta giornaliera viene ridotta in misura non superiore al 25 per cento a partire dal quindicesimo giorno di assenza consecutiva, mentre rimane invariata nel caso di ricovero ospedaliero. La spesa complessiva prevista per il cofinanziamento per il 2008 è pari a euro 2.7000.000,00.
DGR n. 626 del 8 maggio 2008, LR n. 2/98 art.7 - Piano annuale regionale degli interventi a sostegno dei diritti degli immigrati per l'anno 2008 - Criteri di riparto delle risorse. Importo euro 428.335,44 UPB 53007 cap. 53007135 bil. 2008 - Importo euro 340.545,00 UPB 52903 cap. 52903107 bil. 2008 (BUR n. 50 del 23.05.2008)
Con questa delibera la Regione approva il Piano annuale regionale degli interventi a sostegno dei diritti degli immigrati per l’anno 2008 e i criteri di riparto del fondo complessivo apri a euro 768.880,44: una quota pari all’80% destinati ai 24 Ambiti Territoriali Sociali sulla base della superficie territoriale e del numero degli immigrati residenti nell’Ambito; il 10% alle Associazioni di immigrati iscritte al Registro Regionale, per progetti a sostegno delle attività statutarie e il 10 % ad organismi pubblici e privati per la realizzazione di progetti, sperimentali e pilota. Della somma complessiva, 615.104,36 euro sono destinati agli ambiti sociali per interventi propri: per progetti di integrazione, intercultura e scuola (educazione e comunicazione interculturale, progetti per il sostegno all’apprendimento delle materie scolastiche per studenti delle scuole dell’obbligo, corsi di lingua e cultura i origine), per interventi per favorire l’accesso alle abitazioni, per sostenere le attività dei Centri di Servizi e sportelli informativi e centri di Prima e seconda accoglienza; 76.888,04 euro sono da ripartire tra gli Ambiti territoriali sociali per progetti realizzati ad opera delle Associazioni di immigrati, volti a favorire la partecipazione delle Associazioni di immigrati alle politiche di integrazione: gli Enti Locali capofila degli Ambiti Territoriali Sociali provvedono poi a ripartire le risorse prioritariamente alle Associazioni iscritte al Registro Regionale; 76.888,04 euro da ripartire agli Ambiti territoriali sociali per progetti sperimentali e pilota volti all’integrazione delle seconde generazioni di immigrati: gli Enti Locali capofila degli Ambiti Territoriali Sociali provvedono poi a ripartire le risorse tra gli organismi pubblici e privati che hanno collaborato alla realizzazione dei progetti.196.000,00 euro infine sono risorse statali del fondo Nazionale per l’Inclusione Sociale degli Immigrati, destinati ad interventi finalizzati alla diffusione della conoscenza della lingua e della cultura italiana (come definito nel Programma promosso dal Ministero della Solidarietà Sociale).
DGR n. 586 del 30 aprile 2008, Approvazione schema di accordo di programma per la promozione e la diffusione delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica del patrimonio di edilizia pubblico, legate alle fonti rinnovabili, al risparmio energetico e dalla sostenibilità ambientale (BUR n. 48 del 16.05.2008)
Viene pubblicato lo schema di accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e la Regione Marche (firmato nell’aprile 2008) relativo alla promozione e la diffusione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, legate alle fonti rinnovabili, al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Tale accordo intende promuovere l’uso delle fonti rinnovabili (fotovoltaico, pannelli solari termici, impianti eolici, impianti a biomasse) e stimolare gli enti locali ad operare scelte a sostegno del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale (interventi strutturali di bioedilizia: recupero acqua piovana, interventi di coibentazione, utilizzo strutture opache verticali), per il raggiungimento di profili di altissima efficienza energetica. Per raggiungere tali obiettivi è prevista l’emanazione di bandi per finanziarie due tipologie principali di interventi: interventi, anche di bonifica ambientale, e di riqualificazione energetica garantendo ed integrando la qualità architettonico – paesaggistica di impianti sportivi di proprietà pubblica (caratterizzati da elevati consumi di energia elettrica e termica); la realizzazione di progetti replicabili per l’utilizzo di energie alternative su territori montani dell’entroterra marchigiano per definire la possibilità di autosufficienza energetica nei comuni sino a mille abitanti. Il finanziamento complessivo previsto è pari a euro 3.508.00,00.
DGR n. 583 del 30 aprile 2008, Intesa della Conferenza unificata del 20.09.2007 - approvazione linee programmatiche per il finanziamento e la realizzazione da parte degli enti locali degli interventi, iniziative ed azioni per l'abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie numerose, per la riorganizzazione dei consultori familiari e per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari ai fini della sottoscrizione dell'accordo tra la Regione Marche e il Dipartimento per le politiche della famiglia come previsto dal decreto 2 luglio 2007 della Presidenza del Consiglio dei Ministri (BUR n. 48 del 16.05.2008)
Con questo provvedimento la Regione definisce le linee di indirizzo per le politiche sociali a favore delle famiglie, individuando tre principali arre di intervento: - abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero pari o superiore a quattro: riduzione oneri dei costi sostenuti per la fruizione di beni e servizi e finanziamenti per la nascita di figli o l’adozione di minori in situazioni multiproblematiche; - riorganizzazione dei consultori familiari: potenziamento delle figure professionali sociali, specializzazione delle équipe integrate di operatori socio-sanitari, sostegno alla funzione genitoriale; - l’attivazione degli interventi per la riqualificazione delle assistenti familiari, al fine offrire sostegno alle famiglie per la cura di un familiare non autosufficiente o semiautosufficiente: corsi di formazione e percorsi formativi rivolti in particolare ai cittadini extracomunitari, redazione di una guida regionale plurilingue. Vengono definiti i criteri di ripartizione tra le azioni progettuali delle risorse statali che ammontano complessivamente a 2.595.156,00 euro: 550,000,00 € (il 20%) sono destinati ai Comuni capofila degli Ambiti territoriali per la sperimentazione di iniziative di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con quattro o più figli; 550,000,00 e (il 20%), alle province per la realizzazione di progetti sperimentali ed interventi per la riqualificazione del lavoro delle assistenti familiari; 1495.156,00 e ai Comuni capofila degli Ambiti Territoriali per progetti sperimentali per la riorganizzazione dei consultori. La Regione ha inoltre previsto un cofinanziamento di euro 519.031,20 (110.000,00 per la prima e seconda tipologia di intervento; 299.031,20 per la restante).
DGR n. 581 del 30 aprile 2008, LR n. 11/2002: “Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità" - Linee guida per lo svolgimento delle attività e degli interventi previsti per l'anno 2008 (BUR n. 48 del 16.05.2008)
La Delibera individuale linee guida per orientare lo svolgimento delle attività e degli interventi per la realizzazione del sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità. Queste le strategie prioritarie: attività di ricerca, documentazione, comunicazione e informazione: realizzazione della 2° edizione della ricerca dal titolo “Politiche di sicurezza azioni di prevenzione nei Comuni e nelle Province della Regione Marche (1° edizione nel 2001) e implementazione del sito web “marchesicure”; - rinnovo del Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno in materia di sicurezza locale e politiche integrate di sicurezza, con la realizzazione di un Sistema Informativo Comune e di un programma di aggiornamento professionale congiunto; - sostegno alla progettazione degli interventi degli enti locali e all’attuazione di “progetti sperimentali”; - promozione della formazione e dell’aggiornamento del personale; - partecipazione ad Associazioni in materia di sicurezza urbana, quali il Forum europeo e il Forum Italiano. Il finanziamento complessivo previsto per il 2008 è paria euro 350.000,00, di cui: 30.000,00 per il funzionamento del Comitato scientifico, 20.000.00 € per le attività di ricerca e documentazione, 5.000,00 e per l’attuazione del Protocollo, 290.000,00 e per il finanziamento degli interventi degli enti locali e 5.000,00 per le attività di formazione.
Legge regionale n. 8 del 29 aprile 2008, Interventi di sostegno e promozione del commercio equo e solidale (BUR n. 44 del 30.04.2008)
Con questo provvedimento la Regione intende sostenere il commercio equo e solidale, riconoscendone il valore sociale e culturale - quale forma di cooperazione finalizzata a promuovere l’incontro e l’integrazione tra culture diverse e a sostenere la crescita economica e sociale, nel rispetto dei diritti individuali e dei diritti dei Paesi in via di sviluppo - . A tal fine la legge prevede: - lo sviluppo di una rete del commercio equo e solidale sul territorio marchigiano per favorire l’accesso al mercato da parte dei produttori svantaggiati appartenenti ai Paesi in via di sviluppo; - la diffusione dei prodotti del commercio equo e solidale anche fra gli enti locali e gli enti pubblici; - la promozione di forme di microcredito e di finanza etica; - attività educative, di informazione e di sensibilizzazione sul tema del commercio equo e solidale. Per raggiungere tali obiettivi sono previsti: iniziative di divulgazione e di sensibilizzazione per diffondere la realtà del commercio equo e solidale; azioni educative nelle scuole per far conoscere le problematiche connesse alle implicazioni delle scelte di consumo; l’utilizzo dei prodotti del commercio equo e solidale nell’ambito delle attività dell’amministrazione regionale, l’istituzione di una giornata regionale del commercio equo e solidale quale momento di incontro fra la comunità marchigiana e le realtà del commercio equo e solidale. Nel testo vengono definite le caratteristiche del commercio equo solidale, quale attività di cooperazione economica e sociale svolta con produttori di beni e servizi di aree economicamente svantaggiate dei Paesi in via di sviluppo organizzati in forma collettiva che assicura attraverso una relazione paritaria tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione (pagamento al produttore di prezzi equi, tutela dei diritti dei lavoratori, rapporto continuato tra produttore ed acquirente, progressivo miglioramento degli standard ambientali di produzione). Per individuare le organizzazioni di commercio equo solidale (soggetti organizzati in forma collettiva, democratica e senza scopo di lucro) viene inoltre istituito un registro regionale, al quale possono iscriversi i soggetti che svolgono stabilmente attività da almeno un anno ed il cui fatturato provenga, per più del 50 per cento, dalla vendita dei prodotti del commercio equo e solidale; si precisa infine che tra questi soggetti, viene riconosciuta la denominazione di “Bottega del mondo” a quelli che effettuano la vendita al dettaglio di beni che almeno per l’80 per cento sono prodotti del commercio equo e solidale. Il finanziamento complessivo previsto per il 2008 è di euro 50.000,00.
DGR n. 492 del 7 aprile 2008, POR Marche FSE 2007/2013 - Individuazione delle categorie di disabili e della altre categorie di soggetti svantaggiati - Linee guida: 'Borse lavoro per la realizzazione di esperienze lavorative da parte di soggetti disabili e svantaggiati' (BUR n. 39 del 18.04.2008)
La delibera individua le categorie dei soggetti - svantaggiati e disabili, disoccupati e inoccupati - ammessi alla realizzazione di borse lavoro per favorire esperienze lavorative. Si tratta di interventi che possono essere finanziati con le risorse dell’Asse “Inclusione sociale” della programmazione regionale FSE 2007- 13. Queste le categorie ammissibili: - disabili riconosciuti ai sensi dell’art. 1 della L.68/99; soggetti svantaggiati: disoccupati o inoccupati da almeno 6 mesi; soggetti espulsi dai processi produttivi o in mobilità o in C.I.G.S., soggetti ultracinquantenni in stato di disoccupazione; soggetti riconosciuti affetti, al momento o in passato, da una dipendenza, soggetti extracomunitari che si spostino all’interno dell’Unione europea in cerca di occupazione, soggetti che, dopo essere stati sottoposti ad una pensa detentiva, non abbiano ancora ottenuto il primo impiego retribuito regolarmente; soggetti caratterizzati da impedimenti accertati che dipendono da un handicap fisico, mentale o psichico, ai sensi della L. 104/92. Il documento definisce inoltre (nell’allegato A) i criteri e le modalità da utilizzare per l’attuazione della Borse lavoro. Vengono individuati i possibili luoghi di lavoro ospitanti: presso datori di lavoro pubblici, studi professionali, imprese e associazioni, organizzazioni senza scopo di lucro, che abbiano sede legale e/o sede secondaria all’interno del territorio regionale. L’importo delle borse stabilito è pari a euro 650,00. Si precisa che questi interventi non configurano alcun rapporto di lavoro con i soggetti ospitanti. Le domande devono essere presentate dai soggetti interessati: la delibera definisce infine i criteri per la valutazione delle richieste e per la realizzazione della graduatoria dei progetti – in base a dei punteggi sull’attività prevista, condizione occupazionale dei destinatari, l’età, il genere, titolo di studio e caratteristiche del soggetto ospitante.

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