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Raccolta delle principali normative nazionali
pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
e delle principali normative della regione Marche pubblicate
nel Bollettino Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
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REGIONALE (Marche)
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Legge regionale 25 gennaio 2005, n. 2, Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro (BUR n. 14 del 10.02.05) La legge definisce le competenze legislative ed amministrative della Regione in materia di occupazione, tutela e qualità del lavoro. La Regione esercita la funzione di programmazione centrale delle politiche attive del lavoro attraverso il Piano regionale (che ha validità triennale) e in raccordo con le Province, che diventeranno i soggetti titolari delle funzioni di gestione del mercato del lavoro, nell’ambito dei processi di concertazione sociale: obiettivi principali sono la modernizzazione del mercato, la qualità degli interventi e la sicurezza del lavoro. ). La legge è composta da 38 articoli ed ha una dotazione finanziaria di 50 milioni e 433 mila euro per il 2005. Il provvedimento intende promuovere la stabilizzazione del mercato del lavoro, contrastando la precarietà e la frammentazione dei contratti, favorendo le relazioni sindacali e tutelando in modo particolare le categorie svantaggiate (disoccupati, inoccupati, donne, immigrati, disabili. Particolare attenzione viene riservata ad interventi di politiche attive per il lavoro: borse di studio per giovani laureati che presentino progetti di ricerca concordati con le Università, incentivi per le imprese che creano nuova occupazione. Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo delle persone disabili, sono previste sia interventi di avvio al lavoro che di accompagnamento per una positiva e stabile integrazione nell’ambiente di lavoro. Per promuovere il miglioramento dei livelli di salute, sicurezza e qualità del lavoro, la legge stabilisce il sostegno ad iniziative imprenditoriali concordate con le organizzazioni sindacali e ad interventi formativi sulla responsabilità sociale delle imprese. Sono previsti interventi di formazione, informazione, prevenzione e vigilanza in materia di sicurezza del lavoro. Il provvedimento definisce inoltre le modalità di realizzazione di una rete di ammortizzatori sociali e fornisce indicazioni per prevenire situazioni di crisi occupazionali e favorire processi aziendali di trasformazione organizzativa e di innovazione tecnologica allo scopo di garantire la stabilità del lavoro. Per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso sono previsti incentivi a favore delle forme di emersione, promuovendo azioni formative e informative, di tutoraggio e consulenza. |
Deliberazione amministrativa n. 163 del 19 gennaio 2005, Piano sanitario regionale 2003/2006; Riordino dell’assetto ospedaliero (BUR n. 13 del 03.02.05) La delibera presenta la proposta di riordino dell’assetto ospedaliero relativamente all’attività per acuti ed alla lungodegenza; la proposta è stata formulata dalle Aziende Ospedaliere, dalle Zone Territoriali e dall’INRCA sulla base delle indicazioni e dei vincoli del Piano Sanitario Regionale 2003 – 2006. Il provvedimento precisa diverse annotazioni per la lettura ed interpretazione del piano di rimodulazione dei posti letto complessivi (in allegato). Per la realizzazione del progetto di riordino vengono fornite indicazioni organizzative nell’area della degenza: - aree a ciclo breve con chiusura nel fine settimana, aree di degenza dipartimentali con condivisione tra più discipline della stessa area; area pediatrica riservata a tutti i pazienti in età pediatrica (indipendentemente dalla disciplina “responsabile clinica” del caso); area della post – acuzie; area di day hospital riservata ai trattamenti chemioterapici; area per le funzioni di medicina d’urgenza. Il testo definisce infine gli indicatori per il monitorggio dell’utilizzo appropriato dei posti letto: - indicatori di sistema generali (riepilogo consumi attività di ricovero per tipologia); - indicatori di sistema per area medica (numero di ricoveri per acuti per DGR, DH con DRG medico . . .); - indicatori di sistema per l’area chirurgica (numero di ricoveri con DRG chirurgici, indice di day surgery . . .); - indicatori di sistema per l’area materno infantile (tasso di ospedalizzazione per patologie ginecologiche, gestione della gravidanza, tasso di ospedalizzazione per pazienti in età pediatrica . . .). Sono previste eventuali modificazioni in base all’andamento degli indicatori. |
Deliberazione amministrativa n. 162 del 19 gennaio 2005, Criteri e modalità per la concessione per l’anno 2004 di incentivi alla gestione associata intercomunale di funzioni e servizi e di contributi alle unioni di comuni legge regionale 4 febbraio 2003, n. 2, legge regionale 2 agosto 2004, n. 17 (BUR n. 13 del 03.02.05) Il provvedimento stabilisce i criteri e le modalità per incentivare e promuovere lo sviluppo della gestione associata intercomunale di funzioni e servizi. E’ prevista la concessione di – contributi ordinari annuali per investimenti infrastrutturali (complessivi € 516.456,90), - contributi ordinari annuali alle spese correnti (complessivi € 500.000,00), - contributi ordinari annuali a favore delle Unioni dei Comuni (complessivi € 246.623,00). Beneficiari dei contributi per l’anno 2004 sono: le Unioni dei Comuni - il cui territorio non ricada in tutto o in parte nel territorio di una Comunità montana) e le Comunità Montane (per comuni con popolazione non superiore a 3.00 abitanti inclusi nei rispettivi territori), i restanti Comuni con popolazione non superiore a 3.000 abitanti non appartenenti a unioni di Comuni o Comunità montane. La liquidazione del contributo è prevista entro sessanta giorni dalla pubblicazione dell’atto. |
D.G.R. n. 50 del 18 gennaio 2005, DGR n. 1183 del 12/10/2004: approvazione dello schema delle linee guida, attinente alla realizzazione, nell’anno scolastico 2004 – 2005, di un’offerta formativa sperimentale di istruzione e formazione professionale, in conformità all’Accordo Quadro, sancito in Conferenza unificata il 19 giugno 2003, al Protocollo d’intesa sottoscritto in data 3/9/2003 ed all’Accordo Territoriale sottoscritto in data 18/10/2004 (BUR n. 11 del 28.01.05) La delibera definisce le linee guida per fornire indicazioni utili a realizzare nel territorio regionale un’offerta formativa integrata sperimentale di istruzione scolastica e formazione professionale, mediante il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche e dei Centri per l’impiego e per la Formazione delle Province. Il progetto è rivolto ai giovani che abbiano concluso il primo ciclo di studi e non intendano proseguire il proprio itinerario formativo nel sistema dell’istruzione o in quello della formazione professionale; la volontà di partecipazione degli interessati sarà accertata tramite colloqui orientativi realizzati all’interno dei Centri per l’Impiego, con il coinvolgimento delle famiglie. Il provvedimento specifica che l’offerta sperimentale deve coinvolgere i sistemi dell’istruzione e della formazione professionale, attraverso la co – progettazione, l’integrazione delle risorse umane e l’utilizzo di spazi e strutture di entrambi i sistemi. I percorsi sperimentali hanno durata triennale (a partire dall’anno scolastico 2004/2005): i primi due anni sono finalizzati a rafforzare le competenze trasversali e innalzare il livello culturale dei partecipanti, la terza annualità ha valenza professionalizzante. Vengono fornite indicazioni generali sulla metodologia didattica (privilegiare laboratori di apprendimento, organizzare percorsi flessibili e moduli brevi certificabili . . .).I progetti formativi sperimentali devono essere presentati dalle Istituzioni Scolastiche e dai Centri per l’Impiego (contestualmente alla Provincia di appartenenza) all’Ufficio Scolastico Regionale e alla Regione Marche. |
D.G.R. n.11 del 11 gennaio 2005, Articolo 24, comma 1, L.R. 20 giugno 2003, n. 13 – “Organismi di partecipazione dei cittadini” (BUR n. 11 del 28.01.2005) Con questo provvedimento viene definita l’istituzione del “Sistema regionale di partecipazione alla tutela della salute”, per favorire la consultazione dei cittadini e delle loro associazioni sugli schemi di provvedimenti stabiliti dalla Regione in materia di riordino e programmazione dei servizi sanitari e garantire la verifica dei risultati conseguiti. Presso il Dipartimento regionale per i servizi alla persona e alla comunità viene istituito un elenco delle associazioni di partecipazione (possono iscriversi tutte le associazioni di volontariato e di tutela dei diritti dei cittadini che appartengono agli ambiti sanitario e socio – assistenziale, mentre le associazioni in possesso dei requisiti stabiliti dalla LR 48/95 sono iscritte d’ufficio). Viene stabilito che entro trenta giorni (dalla adozione dell’atto) l’Assessore alla Sanità convoca l’Assemblea delle associazioni iscritte nell’elenco per nominare sette rappresentanti che costituiscano il “Comitato di coordinamento per la partecipazione” (che viene presieduto dall’Assessore regionale alla sanità per la durata della legislatura). |
D.G.R. n. 1566 del 14 dicembre 2004, Approvazione atto di indirizzo concernente: “Sistema dei servizi degli anziani della Regione Marche: Sviluppo programmatico e organizzativo – prevenire, contrastare, ridurre ed accompagnare la non autosufficienza”, (BUR n. 3 del 10.01.2005) La delibera definisce le linee guida di un progetto di rinnovamento e riqualificazione del welfare marchigiano in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti al fine di assicurare ai cittadini in età anziana la massima qualità della vita. Per rispondere ai bisogni della popolazione anziana non autosufficiente si intende realizzare un sistema di servizi appropriati e sostenibile, per gestire un trattamento dinamico, multidimensionale, diversificato e personalizzato, che non offra solo prestazioni sociali, sanitarie e abitative, ma riconosca anche l’importanza dei fattori relazionali, psicologici e ambientali, accompagnando la storia naturale dell’anziano. Viene precisato che lo sviluppo di una rinnovata politica per gli anziani deve tenere di alcune priorità strategiche: - l’inserimento delle politiche di settore in una più ampia programmazione sociale territoriale, finalizzata alla elaborazione di Piani comunitari della salute da parte degli enti locali e delle zone territoriali; - la definizione dei contenuti di un intervento che individua nell’anziano una risorsa in quanto cittadino che a tutti gli effetti partecipa alla vita della comunità locale. Il provvedimento propone indicazioni metodologiche per definire un modello organizzativo a favore degli anziani semplice, responsabile (nei confronti dell’utente), integrato (in modo da coordinare le diverse risorse presenti). Accesso unico alla rete di servizi sociali e sanitari del territorio (attraverso una programmazione locale); - definizione dei percorsi assistenziali dopo una valutazione della complessità delle condizioni dell’anziano; - rafforzamento e riqualificazione dei servizi residenziali (trasformazione in nuclei abitatici protetti, evoluzione in strutture modulari ad intensità differenziata) e semiresidenziali. |
D.G.R. n. 1686 del 28 dicembre 2004, Relazione sullo stato di attuazione della L.R. n. 46/95 concernente: “Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani.” Anno 2003 (BUR n. 6 del 19.01.2005) La delibera presenta la relazione sullo stato di attuazione delle iniziative promosse dalle Amministrazioni Provinciali ai sensi della L.R. 46/95 “Promozione e coordinamento delle politiche giovanili di intervento in favore dei giovani” per l’anno 2003. L’applicazione della legge prevede la promozione delle condizioni volte a favorire lo sviluppo ed il benessere dei giovani e degli adolescenti, valorizzare le forme associative e aggregative per lo sviluppo e la partecipazione e l’integrazione dei giovani nella vita delle comunità locali. La Regione Marche ha stanziato per il 2003 (con Decreto del Dirigente del Servizio Politiche Sociali e Integrazione Socio – Sanitaria) la somma complessiva di € 438.988,37 così ripartita tra le quattro Amministrazioni Provinciali: Ancona 134.330,44 €; Ascoli Piceno 109.308,10 €; Macerata 89.553,63 €; Pesaro e Urbino 105.796,20 €. Le Amministrazioni Provinciali hanno relazionato sulle attività svolte nel 2003. Dalla relazione si evince in particolare la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani nelle diverse fasi della programmazione e realizzazione dei progetti (potenziamento dei Centri di Aggregazione Giovanili, attività di formazione, libera espressione delle attività artistiche...). In allegato viene fornito il quadro dettagliato dei progetti ammessi a contributo. |
D.G.R. n. 1688 del 28 dicembre 2004, Approvazione linee guida per la predisposizione dei Piani triennali di ambito sociale – obiettivi 2005 – 2007 (BUR n. 6 del 10.01.2005) Il provvedimento definisce l’avvio, dopo una prima fase sperimentale, dei primi piani territoriali a cadenza triennale che dovranno essere predisposti e approvati dai 24 ambiti territoriali sociali entro il prossimo mese di Giugno. I piani di zona 2005 – 2007 si propongono di far crescere il benessere multidimensionale del cittadino e delle famiglie e di valorizzare le intelligenze e le risorse presenti nella Regione. Obiettivo principale dei PDZ è la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani, dei cittadini e delle famiglie al sistema di servizi e interventi sociali, non solo rilevando la percezione della soddisfazione / insoddisfazione dell’utente, ma anche creando le condizioni affinché compiti e responsabilità della rete integrata dei servizi, con adeguati sostegni del pubblico, possano essere assunti da cittadini autorganizzati. Allo stesso modo si intende promuovere la partecipazione e il coinvolgimento del mondo delle piccole e medie imprese non solo sulle politiche di sviluppo (ricerca, infrastrutture, investimenti e formazione) ma anche nell’assunzione di responsabilità nel processo di governance. Altro obiettivo che si evince dalle linee guida è l’armonizzazione della programmazione regionale di settore con i piani del sistema dei servizi e degli interventi sociali previsti a livello di ambito, trovando una sinergia efficace tra il piano territoriale nel suo complesso e le indicazioni provenienti da altri documenti regionali come quelli previsti per l’età anziana, l’infanzia e l’adolescenza, le persone con disabilità fisica e mentale e quelle con dipendenze patologiche. Vengono inoltre definiti le modalità per garantire il processo di gestione associata dei servizi a livello di ambito, attraverso l’individuazione dello strumento giuridico più idoneo per le singole realtà territoriali e il potenziamento di strumenti di sostegno alla programmazione (uffici di promozione sociale, osservatori sociali di ambito, progetti europei, percorsi formativi adeguati, protocolli di ambito). Per facilitare la stesura del Piano triennale e per avere una modalità di elaborazione comune tra i 24 ambiti territoriali la delibera si conclude con una traccia operativa e alcuni allegati con le indicazioni di livelli essenziali di servizi da garantire in ogni ambito di intervento. |
D.G.R. n. 1687 del 28 dicembre 2004, Criteri, termini e modalità per l’ammissione alla assegnazione, erogazione e liquidazione dei contributi regionali destinati alle organizzazioni di volontariato ed associazioni di promozione sociale, iscritte nei rispettivi registri istituiti dalla Regione Marche, che operano nell’ambito sociale in materia di adozione a distanza (BUR n. 6 del 19.01.2005) Vengono definiti i requisiti, modalità termini per la presentazione della domanda di contributo per progetti di adozione a distanza. Possono presentare domanda di finanziamento organizzazioni di volontariato ed associazioni di promozione sociale iscritte nei rispettivi registri regionali che operano nell’ambito sociale in materia di adozione a distanza e gli enti autorizzati per l’adozione internazionale che operano sul territorio regionale con una sede operativa stabile ed organizzata. I possibili beneficiari del contributo devono presentare progetti di adozione a distanza rivolti direttamente ad un bambino prendendosi carico di specifici bisogni (accompagnamento familiare, sostegno nutrizionale, sanitario, scolastico) o a più bambini (attraverso il sostegno per l’acquisto di materiale scolastico ad una classe, per spese sanitarie o scolastiche ad una struttura d’accoglienza o ad un ospedale pediatrico). La domanda di contributo, relativa all’attività svolta nell’anno 2004 deve essere inviata alla Giunta Regionale – Servizio Politiche Sociali ed Integrazione Socio – Sanitaria, entro il 28.2.2005, allegando la relazione descrittiva dei progetti di adozione a distanza realizzati nel 2004, il relativo piano economico, copia conforme del bilancio consuntivo 2003. Il finanziamento complessivo, per l’anno 2004, ammonta ad € 50.000,00, da ripartire proporzionalmente tra le organizzazioni ammesse al contributo. |
D.G.R. n. 1670 del 28 dicembre 2004, Adozione di indirizzi regionali per l’implementazione dei pani comunitari di salute (BUR n. 6 del 19.01.2005) Con il provvedimento viene approvata l’adozione dei “Piani comunitari per la salute” (PCS): “piani pluriennali di azione elaborati e realizzati da una pluralità di soggetti, promossi e coordinati dal governo locale, che impegnano risorse umane e materiali allo scopo di migliorare la salute della comunità”. L’attuazione dei PCS prevede il coinvolgimento e l’integrazione della moltiplicità dei servizi sanitari presenti sul territorio, al fine di costituire "un’alleanza locale per la salute”, pianificando la risposta e la risoluzione dei problemi di salute prioritari della comunità in un arco di tempo di 3 – 5 anni. Il territorio di riferimento è il distretto sanitario / ambito sociale, la responsabilità politica della realizzazione è affidata al Comitato dei Sindaci che individua un Comitato Territoriale. La realizzazione dei PCS prevede 8 fasi di sviluppo: - identificazione dei soggetti che hanno titolo a partecipare al progetto (oltre gli EE.LL., le strutture sanitarie – ASUR/Zone Territoriali, Aziende Ospedaliere -, gli ambiti sociali, uffici periferici e organismi istituzionali di riferimento – INAIL, INPS, Centri di formazione professionale -, organizzazioni sindacali . . .); - individuazione delle metodologie e degli strumenti di lavoro; - raccolta dell’insieme dei problemi e dei bisogni della collettività (combinazione tra dati epidemiologici socio sanitari – quadro tecnico – e i problemi rappresentati dalla popolazione – quadro esperenziale e percepito); - individuazione delle risorse disponibili; - selezione delle priorità; - progettazione operativa (in allegato viene presentata una griglia di riferimento per la progettazione operativa degli interventi); - attuazione del PCS e monitoraggio del processo; - verifica dei risultati. |
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